Il volto del mio assassino

Il volto del mio assassino
Sophie Kendrick

Giunti, pubblicato nel Agosto 2019
400 Pagine

Immaginate di risvegliarvi da un coma e non ricordarvi più chi siete, come vi chiamate, che lavoro facciate o le vostre abitudini. L'angoscia, il terrore, e un senso di smarrimento sarebbero le prime sensazioni che proverete
È proprio quello che succede a Clara, che dopo essersi risvegliata non ricorda assolutamente nulla neanche dell'uomo che le sta tenendo la mano e dice di essere suo marito.
I medici dicono che la memoria tornerà, eppure quei ricordi così importanti sembrano non arrivare, ma ricordare è di vitale importanza per lei, perché qualcuno ha tentato di ucciderla, e solo lei ha visto l'assassino.

La sua testa è piena di dubbi, suo marito, Roland, le ha detto che soffre di allucinazioni e psicosi, e lui è così tanto premuroso con lei che inizia a pensare di potersi fidare di lui. Eppure Jan Cole, il poliziotto, continua a insinuare sospetti proprio su suo marito.
I sospetti crescono quando scopre che Roland le sta nascondendo qualcosa, anche se a detta di lui è solo per proteggerla.
Inizia per Clara una ricerca per scoprire chi è, e soprattutto per capire quale sia veramente il suo passato. Una ricerca che potrà fare solo da sola, contando solo su sé stessa.

Il tema della perdita di memoria è sicuramente uno tra i più ricorrenti nei romanzi thriller, e affrontarlo in maniera originale risulta molto difficile.
Il volto del mio assassino inizialmente potrebbe ricordare storie già lette, eppure piano piano che la storia prende forma assume una propria originalità e unicità.
Il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista, Clara, e il lettore prova lo stesso senso di smarrimento, soprattutto perché sa che le informazioni che sta ricevendo sono, incomplete se non fuorvianti, distorte.
L'autrice costruisce piano piano il carattere della protagonista. Clara è una donna la cui vita è stata cancellata, e l'unica persona con cui può iniziare a riscriverla è Roland. Ci prova fino a che pensa quasi di riuscirci, ma qualcuno sta attentando di nuovo alla sua vita, e la sua priorità diventa immediatamente fare di tutto per sopravvivere.

Lo stile è molto scorrevole e permette una lettura molto veloce del romanzo, anche perché l'autrice mantiene sempre alta e costante la suspense e la curiosità del lettore. Tuttavia i dialoghi risultano un po' scarni, e avrei preferito una più approfondita psicologia della protagonista.
Il colpo di scena finale è molto bello, e il lettore non potrà che rimanerne sorpreso!

Il volto del mio assassino
Sophie Kendrick

Giunti, pubblicato nel Agosto 2019
400 Pagine

Immaginate di risvegliarvi da un coma e non ricordarvi più chi siete, come vi chiamate, che lavoro facciate o le vostre abitudini. L'angoscia, il terrore, e un senso di smarrimento sarebbero le prime sensazioni che proverete
È proprio quello che succede a Clara, che dopo essersi risvegliata non ricorda assolutamente nulla neanche dell'uomo che le sta tenendo la mano e dice di essere suo marito.
I medici dicono che la memoria tornerà, eppure quei ricordi così importanti sembrano non arrivare, ma ricordare è di vitale importanza per lei, perché qualcuno ha tentato di ucciderla, e solo lei ha visto l'assassino.

La sua testa è piena di dubbi, suo marito, Roland, le ha detto che soffre di allucinazioni e psicosi, e lui è così tanto premuroso con lei che inizia a pensare di potersi fidare di lui. Eppure Jan Cole, il poliziotto, continua a insinuare sospetti proprio su suo marito.
I sospetti crescono quando scopre che Roland le sta nascondendo qualcosa, anche se a detta di lui è solo per proteggerla.
Inizia per Clara una ricerca per scoprire chi è, e soprattutto per capire quale sia veramente il suo passato. Una ricerca che potrà fare solo da sola, contando solo su sé stessa.

Il tema della perdita di memoria è sicuramente uno tra i più ricorrenti nei romanzi thriller, e affrontarlo in maniera originale risulta molto difficile.
Il volto del mio assassino inizialmente potrebbe ricordare storie già lette, eppure piano piano che la storia prende forma assume una propria originalità e unicità.
Il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista, Clara, e il lettore prova lo stesso senso di smarrimento, soprattutto perché sa che le informazioni che sta ricevendo sono, incomplete se non fuorvianti, distorte.
L'autrice costruisce piano piano il carattere della protagonista. Clara è una donna la cui vita è stata cancellata, e l'unica persona con cui può iniziare a riscriverla è Roland. Ci prova fino a che pensa quasi di riuscirci, ma qualcuno sta attentando di nuovo alla sua vita, e la sua priorità diventa immediatamente fare di tutto per sopravvivere.

Lo stile è molto scorrevole e permette una lettura molto veloce del romanzo, anche perché l'autrice mantiene sempre alta e costante la suspense e la curiosità del lettore. Tuttavia i dialoghi risultano un po' scarni, e avrei preferito una più approfondita psicologia della protagonista.
Il colpo di scena finale è molto bello, e il lettore non potrà che rimanerne sorpreso!
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